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Nel caso in cui vi trovaste coinvolti in un incidente stradale, è sempre bene conoscere l’iter da seguire per poter essere risarciti e per potervi quindi tutelare.
La prima cosa da fare è quella di denunciare in maniera celere il sinistro e, ovviamente, di chiamare i soccorsi nel caso in cui ci siano feriti; il primo obbligo è assolto anche con la compilazione del modello CAI/CID per la contestazione amichevole. Nel caso in cui si dovesse riuscire a giungere ad una constatazione amichevole, quindi, si potrà anche evitare di chiamare le autorità. In questo caso il danneggiato deve fare richiesta di risarcimento alla propria compagnia assicurativa; sarà questa a sua volta a rifarsi su quella del conducente del veicolo responsabile dell’incidente. I tempi del risarcimento, così come l’importo dello stesso, dipendono da diversi fattori.
Innanzitutto, è bene ricordare che in ambito assicurativo si utilizza il parametro del concorso di colpa per stabilire chi – in caso di incidente – deve risarcire i danni provocati. Solitamente, infatti, è il conducente che ha provocato il sinistro a doversi fare carico dei danni. Di conseguenza, quando il concorso di colpa è al 50% – ossia se entrambi i conducenti hanno contribuito in egual modo al verificarsi dell’incidente – ciascuna delle parti coinvolte deve rimborsare i veicoli danneggiati nella percentuale del 50%.
Dal 1° gennaio 2017 è stato introdotto lo strumento dell’indennizzo diretto, con il quale è possibile chiedere direttamente il risarcimento del danno alla propria compagnia assicurativa. Sarà questa poi a rifarsi su quella del conducente che ha provocato l’incidente.
Ci si chiede quindi cosa succede invece se chi ha causato l’incidente guidava senza assicurazione. In tal caso per la richiesta di risarcimento del danno bisognerà rivolgersi al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, ossia un organo istituito con la legge 990/1996 che tutela tutte quelle vittime che non possono ottenere il risarcimento da chi ha causato l’incidente. E sono proprio i guidatori a finanziarlo: in ogni polizza assicurativa, infatti, è presente un’aliquota del 2,5% applicata ad ogni premio RC Auto che serve appunto per alimentare le casse del Fondo.
In alternativa,se si rimane coinvolti in un incidente causato da un’auto non assicurata, bisogna verificare di aver sottoscritto una polizza assicurativa di tipo Kasko o con Garanzia Collisione.
Nel primo caso, infatti, l’assicurazione tutela il veicolo, il conducente e i passeggeri da tutti i danni accidentali, quindi anche da quelli provocati da un’auto non assicurata. Nel secondo caso, invece, sono tutti i danni causati dalla collisione con un altro veicolo – indipendentemente se assicurato o no – ad essere coperti dalla polizza. Per ottenere il rimborso, però, è fondamentale identificare il veicolo segnando il suo numero di targa.
Per capire come calcolare il risarcimento del danno provocato da un incidente stradale, è importante sapere che questo può essere di diversa natura.
Vanno risarciti, infatti, sia i danni provocati al mezzo che quelli alla persona.
Nel primo caso sono comprese tutte le spese necessarie per la riparazione dei veicoli danneggiati. Qualora il valore del danno sia superiore a quello del veicolo, però, il titolare viene risarcito nel limite dell’importo assicurato.
Vengono risarciti poi i danni provocati alle persone coinvolte nell’incidente, comprese quelle presenti nel proprio veicolo. Nel risarcimento sono compresi sia i danni patrimoniali sia quelli non patrimoniali.
In merito al risarcimento per i danni provocati alla persona, è bene ricordare che sono riconosciuti nel nostro ordinamento ben tre tipologie di danni:
- patrimoniale o economico che comprende tutte le spese sostenute a causa dell’incidente. In questa categoria è compreso anche il lucro cessante, ossia il mancato guadagno causato dalla cessazione dell’attività lavorativa;
- biologico permanente: ogni lesione provocata dall’incidente viene quantificata e risarcita, utilizzando le tabelle apposite (attualmente non sono ancora disponibili quelle nazionali, quindi si utilizzano quelle del Tribunale di Milano).
Il calcolo del danno biologico verte su due fattori:
- la percentuale del danno biologico (più è alta e maggiore sarà il risarcimento);
- l’età dell’interessato (più è alta e minore sarà il risarcimento).
Abbiamo poi il terzo tipo di danno risarcibile, ovvero l’invalidità temporanea. La compagnia assicurativa risarcisce la persona per ogni giorno in cui – a causa dell’incidente – non si è potuta muovere come avrebbe voluto.
Per quanto riguarda i tempi, in media ci vogliono dai 30 ai 120 giorni.
I tempi sono più stretti nel caso in cui i conducenti coinvolti nel sinistro abbiano denunciato lo stesso ricorrendo alla contestazione amichevole, dal momento che in questo caso la compagnia assicurativa ha 15 giorni per presentare l’offerta di liquidazione del danno e altrettanti per procedere con il risarcimento.
Senza constatazione amichevole i tempi sono più lunghi: occorrono infatti almeno 2 mesi per il risarcimento del danno al mezzo, mentre per gli infortuni i tempi si allungano fino a 3 mesi.
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